La vita, dopo infiniti tentativi di differenziazione, ha indovinato la combinazione per mettere in difficoltà la nostra specie. Questo accade mentre, messi a profitto da un sistema economico-produttivo poco lungimirante, gli ecosistemi subiscono alterazioni sempre più rapide dei cicli geobiochimici. E, in questo tempo, anche l’Architettura si accorge che deve riscoprire ormai una sua nuova dimensione etica.
“La filosofia insegna, fin dall’originario significato del giardino quale grembo della vita, ad agire nel rispetto del nostro pianeta: in definitiva di noi stessi. E’ un pensiero rivolto al futuro, ancorato al mito eterno di una figura vitale, immagine del paradiso possibile dove tornare al dialogo con la natura in una visione unitaria dell’esistenza. […] Come operare per trasformare il mondo in un giardino? E’ la metafora poco indagata del buon luogo, offuscata dalla moderna contrapposizione fra uomo e natura; essa recupera – nella prospettiva di un mondo accogliente – la visione olistica della natura quale totalità degli uomini, animali, vegetali e minerali; lì dove agisce l’etica della responsabilità contro il deterioramento del nostro pianeta, unico e irripetibile (M.V. Ferriolo, 2019, Oltre il giardino, Einaudi)”
PrimaveraPlanetaria nasce come gesto simbolico espressione dell’impegno nella necessaria cura continua del mondo. Per rappresentare con un microgiardino la complessità del creato, esprimendola con geometrie non euclidee che prendono forma dagli individui vegetali che nel loro ciclo di vita, nelle stagioni, si sviluppano, cambiano, fioriscono. E continuamente si rinnovano.